Georges de La Tour - Musée des Beaux Arts di Nantes

Il dipinto

Il dipinto racconta l'episodio evangelico del "Sogno di san Giuseppe" con l’apparizione dell’angelo. Nessuna concessione al lusso o agli orpelli: la tela sembra avere la severità e l'austerità di una meditazione spirituale. Una scena ridotta all'essenziale con due soli personaggi: l'angelo con la mano sinistra levata verso il cielo, mentre il braccio destro teso che nasconde la candela. San Giuseppe, con il gomito sul tavolo e la testa appoggiata sulla mano, sembra si sia addormentato mentre stava sfogliando il libro che ora giace aperto sulle sue ginocchia. La protagonista è la luce che scolpisce differentemente le forme, rivelandoci alcuni dettagli; notiamo come mette in evidenza il raffinato disegno della cintura ricamata e fa trasparire, in controluce, la scrittura del libro. Dio è come unica luce nelle tenebre: come qui, dove San Giuseppe e l'angelo sono fermati, come catturati, in un istante che diventa eterno. Quella strana immobilità, insieme a quel chiarore trascendente che li illumina, sospende la scena nello spazio e nel tempo.


La Parola - Vangelo di Matteo

La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati». Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi».


Sguardo interiore

San Giuseppe ha saputo accogliere in silenzio il progetto del Padre con animo generoso, ha compreso la sua vocazione giorno per giorno grazie alla docilità, del suo cuore e della sua mente, alla Parola di Dio. San Giuseppe diventi per tutti i genitori il modello da seguire con la sua testimonianza di educatore capace di lasciar crescere, custodire e aiutare in silenzio. I nostri giovani sappiano imparare da lui ad avere un cuore docile all’ascolto per saper discernere la propria vocazione.