Jean-François Millet - Museo d'Orsay di Parigi

Il dipinto

Una giovanissima pastorella è in piedi e mentre regge il bastone lavora a maglia. La giovane indossa un abito pesante e semplice, una mantellina di lana e un cappuccio rosso. Dietro di lei si raggruppa il gregge di pecore. Gli animali brucano tranquilli sul terreno mentre il fidato cane li controlla a destra. Tra gli animali si nota il montone a sinistra in centro che solleva il capo munito di corna. La pianura si estende piatta e brulla fino all’orizzonte dove si vede a sinistra un carretto e qualche sparuto e spoglio albero. Il cielo è percorso da piccole nuvole in basso. In alto la luce del sole è schermata da una nuvola che transita sul paesaggio.


La Parola - Vangelo di Luca

In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di notte facevano la guardia al loro gregge. E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore. L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia"». E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: « Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli gradisce! ». Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano tra di loro: «Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere».


Sguardo interiore

I pastori rappresentano lo strato sociale povero del villaggio, ma allo stesso tempo quello puro con forti sentimenti religiosi, sono i primi a capire l’importanza dell’evento che sta avvenendo e si recano immediatamente nel luogo della nascita di Gesù. Partono senza indugio perché sentono l’esigenza di vedere e così, da “custodi del gregge”, si scoprono uditori della Parola e “custodi di Dio”. La semplicità dei pastori ci ricorda che Dio si fa uomo per quelli che più sentono il bisogno del suo amore e chiedono la sua vicinanza. Miti e umili di cuore ci insegnano a cogliere l’essenziale e vivere di esso.